CORO SELVATICO POPOLARE

CORO SELVATICO POPOLARE

Categorie: 2023/24
  • Data: domenica 23 aprile
  • Orario inizio: 21
  • Ingresso:
  • Durata:

EMILIA RESISTENTE

Canti di lotta lavoro e libertà

Direttore del coro M.o. Tiziano Bellelli

Ingresso a Offerta libera

Dal repertorio del Coro Selvatico Popolare 15 canzoni scelte per narrare guerre, sopraffazioni e lotte per il lavoro e per la Libertà.
Cento anni della storia civile e politica Reggiana italiana, dal 1880 al 1980.
Dalle estenuanti fatiche dei braccianti (Gli scariolanti) attraverso la lotta operaia delle Officine reggiane (R60, 1951) e la sommossa contro il risorgente fascismo (Morti di Reggio Emilia 1960) terminando con l’epico e struggente “Va pensiero” (1842) di Giovanni Verdi metafora-simbolo contro tutti i dominatori.

Il Coro Selvatico popolare diretto dal maestro Tiziano Bellelli presenta lo spettacolo di teatro-canzone “Emilia Resistente_Canti di lotta, lavoro e libertà”. Il testo e la drammaturgia curata da un gruppo di voci femminili del coro, vuole ricomporre i brani del proprio repertorio di canzoni, in un quadro storico temporale ben delineato dalla nascita delle canzoni stesse, create in un contesto politico lungo un arco di quasi cent’anni. Si compone di tre quadri:

primo QUADRO dalla fine dell’800 al 1921_la difesa del lavoro_nascita del socialismo e del fascismo con le canzoni: Gli scariolanti, Inno della libertà (1893), La lega 1910, Sento il fischio del vapore 1914, Avanti siam ribelli 1921;

secondo QUADRO la resistenza, i partigiani e le partigiane dalla canzone popolare ai cantautori di oggi con le canzoni: Io son nata campagnola 1939, Compagni fratelli cervi 1944, La canzone dei Garibaldini Reggiani 1944, Addio Compagno Lupo, La pianura dei Sette Fratelli 1995

terzo QUADRO dalla ricostruzione e la nascita della costituzione ai rigurgiti fascisti negli anni ’60 – ’70 con le canzoni: L’uva fogarina, R60 del 1951, Quando saremo a Reggio Emilia 1956, Per i morti di Reggio Emilia del 1964, Le 5 anatre del 1978 . Reggio Emilia è citata spesso anche nei titoli delle canzoni e molti dei brani narrano di vicende di protagonisti del territorio reggiano, ma tutta l’Emilia è stata al centro delle principali battaglie per la difesa della giustizia e della libertà in quegli anni e le canzoni lo testimoniano, andrebbero citate come fonti e non solo cantate nelle commemorazioni. Noi continueremo a cantarle e il motivo lo ritroverete nelle poetiche parole di Gabriella Gianfelici, il nostro testo finale dello spettacolo prima di cantare “Va pensiero”

Non voglio confondere la nebbia col mio alito:

si affaccia l’anima a guardare.

Non più camminare sulla cenere umana

non più raccogliere resti in mare.

Grido dal fondo di me: “mai più”!

Mastico la paura affinché

nessun orrore ritorni.

Camminare attraverso il vivere:

l’amore è infinita scintilla

che non si doma che non si chiude.

E noi qui a rammendare storie

impallidiscono i visi nel tempo

ma ritorna la vita.

 

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