
Mundus 2016 – Casalgrande Jazz Festival: MARK TURNER QUARTET
Categorie: 2010 - Teatro e Scuole-
Data:
-
Orario inizio:
-
Ingresso:
-
Durata:
MUNDUS 2015 (21°ed) – CASALGRANDE JAZZ FESTIVAL Luglio 2016 (17° ed)
Scuderie di Villa Spalletti – loc. San Donnino di Casalgrande
ore 21.15
MARK TURNER QUARTET
Mark Turner: tenor saxophone
Jason Palmer: trumpet
Joe Martin: double-bass
Jonathan Blake: drums
ingresso € 7,00
Mark Turner è uno dei sassofonisti più ammirati della sua generazione, riconosciuto per la sua intima espressività e per la sua naturale attitudine a esplorare a 360° l’ampia gamma di possibilità che offre il sax tenore. Dopo l’uscita di Lathe of Heaven (il suo sesto album come leader) per la ECM, etichetta con cui ha inciso altri due album: con il Trio FLY (con Larry Grenadier e Jeff Ballard) e altre apparizioni insieme a Billy Hart (All Our Reasons) ed Enrico Rava (New York Days), torna in Italia con un quartetto di musicisti legati tra loro da una profonda affinità elettiva. Il gruppo vede alla tromba il californiano Ambrose Akinmusire, una delle nuove stelle del jazz, strumentista dall’inconfondibile stile eclettico e raffinato che vanta collaborazioni di prestigio (Jon Henderson, Joshua Redman, Steve Coleman) mentre la sezione ritmica è formata da Joe Martin al basso e Marcus Gilmore alla batteria. L’interazione tra loro crea un perfetto ed equilibrato incrocio tra le line ipnotiche della melodia e le atmosfere delicate e impalpabili create dal ritmo. La musica di Mark Turner è uno spazio aperto, una distesa morbida e lineare dove si distribuiscono senza soluzione di continuità dolci avvallamenti armonici e rilievi melodici dai lunghi contorni. Il suo sax ha un suono denso e brillante assieme, un corpo vibrante che sa distendere la sua materia timbrica su un tessuto espressivo fatto di linee continue e multiformi, abbellite di tanto in tanto da arzigogoli discreti, dove le note si raggruppano rapide e sapide, per poi ritornare a distribuirsi lungo la linea del suo personale orizzonte compositivo. Una dimensione creativa che trova una significativa dimensione compiuta nell’ultimo lavoro discografico che il musicista americano ha realizzato con l’etichetta ECM di Manfred Eicher. In questo lavoro composto da sei lunghi brani, tutti firmati dal sassofonista, troviamo rimandi differenti, dal riferimento letterario diretto contenuto nel brano che titola l’album e che richiama il romanzo di fantascienza del 1971 di Ursula K. Le Guin, agli omaggi a Miles Davis, Wayne Shorter o Stevie Wonder. Personaggi che abitano l’ideale mondo di Turner, un musicista capace di assemblare lunghi pannelli espressivi intrecciando il suono del suo strumento con l’intensa tromba di Jason Palmer e il corposo basso di Joe Martin. Un mondo musicale che ci conduce in ambiti timbrici dilatati, con lunghe frasi sostenute da armonie distese, spazi quasi astratti dove abbandonare la fantasia a libere ed estemporanee peregrinazioni, ma dove anche un “solo” di contrabbasso (vedi il brano Sonnet for Stevie) può preludere a dialoghi strumentali più diretti e confidenziali.
Biografia
Mark Turner è nato a Fairborn, Ohio, nel 1965, e si trasferì con la famiglia in California all’età di 4 anni, crescendo poco fuori Los Angeles. Ha iniziato a suonare il clarinetto a 9 anni per passare successivamente al contralto, e quindi al tenore da adolescente. Alla fine, ha trovato un proprio stile, dopo studi approfonditi delle metodologie musicali di John Coltrane e Warne Marsh, tra gli altri. Dopo essersi trasferito a New York, Turner ha lavorato con musicisti come Paul Motian, James Moody, Lee Konitz, Tomasz Stanko, Dave Holland, Billy Hart, Brad Mehldau, Kurt Rosenwinkel, Dave Douglas, John Patitucci e il SF Jazz Collective.
-
Attori
-
Autore
-
Regia
-
Produzione
-
Organizzazione
-
Musiche
-
Scene e Costumi
-
Luci
-
Altre info