IL LUPO E I SETTE CAPRETTI

IL LUPO E I SETTE CAPRETTI

Categorie: 2022
  • Data: domenica 13 novembre
  • Orario inizio: 16
  • Ingresso: Unico a 6€
  • Durata:

Un lupo desidera divorare 7 capretti e aspetta l’occasione favorevole che si presenta quando mamma capra li lascia soli per andare a fare spesa. In diverse occasioni il lupo viene scoperto dai capretti che, chiusi nella loro casa perché messi all’erta dalla mamma sull’incombente pericolo, non aprono la porta. Il lupo allora ricorre a stratagemmi e travestimenti, aiutato anche dall’indifferenza ed egoismo di Mastro Porcello pasticcere, Mastro Coniglio fornaio e Mastro Topo mugnaio, ai quali si rivolge per raggiungere il suo scopo, e riesce infine a divorare sei dei sette capretti, riuscendo a entrare nella loro casa. Il settimo capretto, rifugiatosi dentro la pendola, al ritorno della madre la informa dell’accaduto. Mamma capra si dispera, ma poi cerca il lupo e lo trova immerso nel sonno per avere mangiato troppo in fretta le sue prede che, dentro l’enorme panciona sono ancora vive. Mamma capra allora estrae la prole e mette nella pancia del lupo enormi pietre che saranno la causa della sua morte. I sette capretti e la mamma festeggiano lo scampato pericolo.

Temi prevalenti: ne “Il lupo e i sette capretti” c’è l’inesperienza e l’ingenuità di sette caprettini che non conoscono il mondo e che si fidano delle apparenze.. C’è la paura, c’è l’indifferenza, c’è il quieto vivere da parte di altri personaggi della storia che pur intuendo i progetti del lupo, conosciuto come pericoloso, non ne ostacolano l’operato. C’è il camuffamento della voce, c’è il cambiamento di aspetto del lupo. C’è il divorare. C’è la casualità per cui sei capretti vengono divorati e uno si salva. C’è il settimo capretto, per fortuna, a raccontare alla mamma quello che è successo. C’è il disperato ed efficace tentativo di mamma capra che non solo salva la prole, ma che neutralizza la minaccia. C’è la pancia del lupo che viene aperta con un taglio, l’estrazione di coloro che sono stati divorati. C’è l’ingordigia del lupo che troppo in fretta ha divorato i capretti e che quindi non riesce ad assimilarli, ma dei quali è appesantito. C’è la sostituzione dei capretti nella pancia del lupo con grossi sassi. C’è il lupo che perisce, annegando in un fiume al quale si era avvicinato per dissetarsi. C’è il ricordo della brutta avventura che sarà insegnamento per il futuro. C’è la ricostituzione del piccolo gruppo che, facendo tesoro dell’avventura trascorsa, riacquista la felicità.

Fonti utilizzate: la fiaba dei Fratelli Grimm, che sembra essere quella più accreditata.

Indicazioni sulle scenografie: un tappeto bianco ricorda la trapunta di un lettone, luogo ospite di molti racconti della buonanotte, sul quale sorgono le scene della fiaba.

Le fiabe sono fatte per essere raccontate, e diversi sono i modi per poterle raccontare. Forse il più comune è quello della narrazione (anche i genitori leggendo le fiabe ai figli diventano narratori, cercando di raccontare i fatti creando un’atmosfera che catturi l’attenzione di chi l’ascolta, interpretando i personaggi differenziando le voci…), noi abbiamo scelto di proporla attraverso quello che è il nostro linguaggio, il nostro modo di rivolgerci al pubblico per il quale l’attore in scena agisce e interagisce con tanti elementi, manipolandoli, giocando con essi.

Il lavoro di questi elementi che si aggiunge, che supporta, che subentra a quello dell’attore è quello fatto sui pupazzi, sulle immagini, sugli oggetti (spesso recuperati, rielaborati) così che il lavoro dell’attore si arricchisce di quello dell’animatore.

 

Età consigliata: 3 – 10 anni – tout public

durata: 50 minuti

Tecnica: Teatro d’attore, pupazzi e oggetti 

  • Attori
  • Autore
    di Danilo Conti e Antonella Piroli
  • Regia
  • Produzione
    Accademia Perduta/Romagna Teatri e Nuovo Teatro Parioli
  • Organizzazione
  • Musiche
  • Scene e Costumi
  • Luci
  • Altre info